Il Padiglione d’Arte Giovane di Inveruno è dal 2004 anni un vero punto di riferimento per le giovani promesse della creatività e dell’Arte. È un momento espositivo multidisciplinare inserito a tutti gli effetti nel tessuto sociale del territorio. La manifestazione, unica nel suo genere, ha visto la partecipazione attiva di oltre 650 giovani creativi e ha ottenuto riconoscimenti da Regione Lombardia, Provincia di Milano e dall’Accademia di Belle Arti di Brera, sempre coinvolta fattivamente con l’esposizione di lavori di allievi selezionati.
Dal 2006 Inverart gode del partnerariato di uno dei sei Enti Storici della Formazione di Milano: la Società Umanitaria. Attiva la collaborazione con il Liceo Artistico Einaudi di Magenta. Nel 2018 la Società Umanitaria ha invitato nei propri chiostri ad allestire la mostra per il quindicesimo anniversario del Padiglione. In quell’occasione Philippe Daverio ebbe a dichiarare: “Il Padiglione d’Arte Giovane è un modello nel territorio della Città Metropolitana per i giovani alle prime esperienze. Nel corso degli anni ha creato un caleidoscopio di immagini che ora possiamo ricomporre in uno straordinario collage, che ben testimonia una solida parte dell’espressione artistica contemporanea e i suoi riflessi sulle nuove generazioni”

VEDI LE LINEE GUIDA

Partners istituzionali:
Società UmanitariaAccademia di Belle Arti di BreraFondazione Per Leggere
Partners teritoriali:
Rockantina’s FriendsInveruno in Vetrina

Archivio edizioni precedenti dal 2004

Dentro Inverart – Le personali in primavera dal PAG (link a sito Guado O.C.):
2014 – Giuseppe Abbati
2015 – Bros / Eleonora Corti
2016 – Emanuela Furlan / Carmine Sabbatella
2017 – Cristian Sonda / Eugenia Garavaglia
2018 – ivan 
2019 – Kia Ruffato / Andrea Fortini
2020 – Giorgio Aquilecchia (annullata per emergenza sanitaria)
2021 – Giorgio Aquilecchia

 

Tra il 2008 e il 2009 la Fondazione Interarts ha realizzato uno “Studio sull’accesso dei giovani alla cultura”, commissionato dall’Education Audiovisual and Culture Executive Agency (EACEA) in collaborazione con la Commissione Europea. Lo studio presenta una panoramica sull’accesso dei giovani alla cultura nei Paesi europei, analizzando le opportunità che i giovani hanno di accedere e partecipare alla vita culturale e al tempo stesso le barriere che si trovano di fronte, sia nel ruolo di consumatori sia nel ruolo di produttori di cultura.
Può un piccolo Comune di provincia creare questa opportunità? Con orgoglio, possiamo dire che il Comune di Inveruno, accogliendo e sostenendo il progetto InverArt – Padiglione d’Arte Giovane, ha dato e continua a dare un importante esempio, che rimane tutt’oggi un unicum nell’ambito della Città Metropolitana di Milano.
Negli anni in cui il suddetto studio si è svolto, InverArt contava già cinque edizioni e oggi ci troviamo a festeggiare la quindicesima. Con una lungimirante intuizione l’Amministrazione Comunale si è fatta promotrice di un progetto culturale innovativo che ha messo insieme cultura, arte e giovani vincendo una difficile scommessa.
Sara Bettinelli e Nicoletta Saveri – (Sindaco e Vicesindaco del Comune di Inveruno) 

(…) trattasi di un’occasione aperta. Certo, anche l’Accademia di Brera ha una sua presenza ma non è la capofila o la coordinatrice dell’ambito artistico-visivo, i suoi allievi dispongono come tutti gli altri ragazzi di uno stand ponendosi all’attenzione e in discussione con il sempre numeroso ed attento pubblico che questo ormai calendarizzato appuntamento attira. La presenza, in questo modo discreta, di un’altra storica istituzione meneghina è stata, fin dalla seconda edizione, richiesta scientemente dalla Cooperativa del Raccolto non per qualificare araldicamente le esposizioni, quanto per avvicinare vieppiù giovani di differenti provenienze e studi al dibattito dell’arte contemporanea oggi più che mai complesso e diversificato da assonanze, dissonanze e talvolta antagonismi rispetto al suo sistema. Insomma una studiata politica di approccio e semina socioculturale che, nell’ambito di tre lustri, ha portato a casa risultati concreti. (…)
Stefano Pizzi – (Artista, responsabile Relazioni Esterne Accademia di Belle Arti di Brera)

(…) ogni anno a segnare il passo dei giovani selezionati di Inverart c’è sempre un artista di riferimento, un padre putativo: ne cito solo due, Lelo Cremonesi e Paolo Baratella, perché entrambi sono legati alla storia dell’Umanitaria: il primo studiò da noi durante gli anni Trenta, per poi tornarvi da grafico-designer-esperto di comunicazione visiva per ridisegnarne il logo (nel 1993); il secondo, oggi artista affermato in Italia e all’estero, insegnò pittura negli anni Sessanta, educando i ragazzi a destreggiarsi tra ingegno e maestria, tecnica e cuore.
I traguardi raggiunti in questi quindici anni sono davvero notevoli e mi rendono orgoglioso della partnership consolidata con Inverart: una manifestazione che non è una semplice temporary fair, ma un vero incubatore di artisti e di professionisti, a dimostrazione che “l’arte è la fonte eletta delle gioie dello spirito”.
Alberto Jannuzzelli (Presidente della Società Umanitaria)

(…) In questi 15 anni Inverart ha davvero rappresentato un riferimento nell’ambito delle progettualità in ambito socio – culturale per il territorio milanese, distintivo sia per l’intensità della condivisione di intenti da parte dei suoi sostenitori istituzionali, sia per la capacità di minimizzare la distanza tra gli ideatori del progetto e i suoi destinatari.
Inverart è protagonismo attivo dei giovani, spazio di passione, creatività ed aggregazione. Inverart è sperimentazione, modello di  formazione per i ragazzi e di cooperazione concreta tra i soggetti istituzionali coinvolti che trova, nella “politica del fare”, la propria specificità.
In questo senso, molti sono i punti in comune con le biblioteche di pubblica lettura che Fondazione per Leggere coordina sul territorio sud-ovest di Milano, in rappresentanza dei suoi 57 Comuni soci.
Gianfranco Accomando e Francesco Rimoldi (Presidente e Segretario generale di Fondazione per Leggere)

(…) L’intento, in ogni caso, non è soltanto, o soprattutto, quello di presentare una selezione d’arte contemporanea, ma è quello di sottoporre all’attenzione dei visitatori, degli operatori, degli amministratori pubblici, delle aziende e dei privati che siano sensibili ai temi dell’arte e del suo valore socio-culturale, una buona prassi di proposta polivalente di arte contemporanea, dove il valore di intervento sociale è davvero alto e verificabile. 15 anni di lavoro con circa 600 ragazzi (il 9% è oggi un professionista del campo), 50.000 visitatori e, per ogni anno, 130 metri lineari espositivi con una media di 150 opere e idee creative in esposizione.
Niente premi, niente primi classificati; tanta formazione, tanti contatti creati, tante esperienze vissute in diretta costruendo insieme, ad ogni edizione, la nuova personalità del Padiglione.
Francesco Oppi – (Artista, curatore di Inverart)